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Prodotti chimici per auto: il loro futuro in Aftermarket – Interviene il General Manager di TUNAP Italia, Giancarlo Slongo.

I prodotti chimici per auto sono un po’ al limite del mondo della meccanica, ma le loro potenzialità nel settore dell’Aftermarket sono molte. Ce lo spiega Giancarlo Slongo, General Manager di TUNAP Italia, intervistato da Tommaso Caravani (Notiziario Motoristico) nel corso dell’evento Autoluce Tech, svoltosi a Como.

Le potenzialità dei prodotti chimici per auto

Il prodotto chimico nel settore Automotive si può definire un “prodotto trasversale”: è già presente in molti ricambi prima che questi vengano installati (i cuscinetti a sfera, per esempio, vengono trattati chimicamente prima di essere commercializzati), e viene utilizzato in quasi tutte le fasi di manutenzione dei veicoli.

Secondo Slongo il prodotto chimico è divenuto una parte integrante degli interventi di manutenzione, e rappresenta un aiuto fondamentale per il riparatore che vuole offrire un servizio migliore alla propria clientela.

Un tema divenuto molto importante, soprattutto negli ultimi tempi, è quello della salute; il COVID ci ha insegnato che esistono nemici invisibili da cui dobbiamo difenderci: gli ambienti in cui viviamo vanno tenuti puliti e disinfettati, sicuri per chi li utilizza.
Passiamo molte ore al giorno in auto: sulle superfici interne dell’abitacolo può depositarsi dello sporco (e quindi germi potenzialmente nocivi) e nell’impianto di climatizzazione possono formarsi batteri, virus e muffe che possono danneggiare la nostra salute.

Proprio il tema salute e i prodotti chimici che vengono utilizzati per sanificare abitacoli e impianti rappresentano una grande opportunità per gli autoriparatori, che devono in qualche modo fare “cultura” su questi prodotti, di cui in effetti l’automobilista non può toccare con mano l’efficacia.

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Quale settore Automotive è il più promettente per la chimica?

Dal punto di vista della manutenzione auto, le carrozzerie con l’avvento degli ADAS (Sistemi Avanzati di Assistenza alla Guida) stanno subendo un calo degli accessi, a causa della riduzione dell’incidentalità.
Per le officine meccaniche il discorso cambia: le prospettive sono buone, anche se l’avvento delle vetture elettriche (che prevedono meno manutenzione) tenderà a far diminuire il numero degli interventi richiesti.

I tempi sono però ancora molto lontani: nel 2030, su un parco di 33 milioni di auto, si prevede un 5% di veicoli elettrici, quindi parliamo ancora di numeri molto bassi, senza considerare il fatto che anche le auto elettriche dovranno essere sottoposte a interventi per i quali verranno utilizzati prodotti chimici.

Questi ultimi hanno un grande potenziale nelle officine, e lo avranno per molto tempo, soprattutto in quelle indipendenti, che gli automobilisti preferiscono, e in cui si recano sempre più frequentemente perché il parco auto sta invecchiando.

Per i produttori come TUNAP il futuro riserva ancora ampi margini di manovra, a patto di proporre ai clienti prodotti di alta qualità (possibilmente certificati da enti indipendenti), come l’azienda da sempre si impegna a fornire.